
Roberta Bonzi
Architetto & T-Builder
Ho deciso di fare l’architetto all’età di 10 anni, quando, a scuola, mi fu assegnato il compito di ridisegnare la pianta della casa in cui vivevo coi miei genitori.
Divenne il mio gioco preferito, con clienti immaginari da accontentare nelle loro richieste di fantasmagoriche dimore, dotate di bosco, piscina e campi da tennis…
Quindi mi iscrissi alla facoltà di Architettura e nel 1994, durante la stesura della tesi inerente il recupero e la riqualificazione di edifici di archeologia industriale secondo principi di bioclimatica e bioarchitettura, iniziai a fare esperienza nel campo edile lavorando presso importante studio della mia zona. Collaborazione che continuai anche dopo il conseguimento del titolo abilitativo di Architetto, ottenuto nel 1998.
Lo scopo era di portare la bioarchitettura nell’edilizia, affinché potesse diventare uno standard applicabile a tutti gli edifici. Il mercato edile non sembrò, tuttavia, né particolarmente sensibile né tantomeno interessato a questa tematica.
Pur continuando ad esercitare la libera professione nel campo della progettazione e della direzione dei lavori, sono sempre stata alla ricerca di quel “qualcosa” che la rendesse più completa, innovativa e attenta alle esigenze del cliente e del suo benessere.